[ Featuring Vladimir Luxuria ]
Lho imparato da mia madre
Che lo diceva sempre a mio padre
Che tutti gli uomini sono bugiardi bevono giocano e tornano tardi. Tutti uguali, tutti uguali.
Ma nel mio letto poi alla sera
Mi si insegnava un'altra preghiera
Facci, o Signore, tutti quanti,
Tutti buoni, tutti Santi. Tutti uguali, tutti uguali.
Io venni su tra vecchie case
E panni stesi ad asciugare,
Le stesse facce, gli stessi confini
Gli stessi giochi, gli stessi bambini. Tutti uguali, tutti uguali.
Il primo bacio a tredici anni
L'ho dato a uno che aveva vent'anni a lui soltanto ho detto ti amo
E allora ho pensato che forse non siamo tutti uguali, tutti uguali.
E se con lui è durato ben poco
è stato giusto, non era che un gioco ma senza amore il mio calendario
è una sfilza di giorni come un Rosario. Tutti uguali, tutti uguali.
E anni e anni a ritrovarsi
Con cento altri cui aggrapparsi
Ma anche chi si diceva mio amico
In fin dei conti non mosse mai dito. Tutti uguali, tutti uguali.
Ma sono pronto a rinnegarmi
Basta che tu ti fermi a guardarmi
E già mi trovi nella tua rete
Cosa mimporta se in fondo voi siete
Ma siete pronti a rinnegarvi?
Basta che vi fermiate a guardarci!
Vi troverete già nella rete!...
Cosa ci importa se in fondo voi siete
Tutti uguali tutti uguali
Adesso parlo come mia madre
Quando diceva rivolta a mio padre
Che tutti gli uomini sono bugiardi bevono,
Giocano e tornano tardi.
Tutti uguali, tutti uguali,
Tutti uguali, tutti uguali!!!