Un vecchio ruvido e deluso
Sorprende oltre il proprio muso
Due cani sfogare il loro istinto
In un tiepido tramonto
Le mani un nido d'avventure
Al vento i sogni e le paure
E i denti son tasti intermittenti
D'un pianoforte a coda
Ribolle la sua gola dura
È un'uggia, è un gorgoglio di moca
Impreca, sputacchia sulle aiuole
Ed il sole se ne frega
Sorrisi e lacrime dolcissime
Nel carosello della vita che va
Fra lumi a dondolo di lucciole
Una mano sicura scivolava fin là
E lei l'istinto ce lo aveva
Ma con ritegno lo affrancava
All'ombra di spume di noccioli
Alla luce diradata
E quando soli fra la gente
Bastò uno sguardo trasparente
Fu chiaro che dovevano aversi
Ed il resto era già niente
Si mettevano a letto
Era bello l'istinto
Quel che piace del cane
È la gran libertà
Da mattina alla sera
Gironzola in strada
Un po' mangia, un po' dorme
Un po' monta le cagne
Era come in un letto
Se tornassero gli anni
Lo vorrebbe far sempre
In un campo di grano
Non sa più con che cagna
Non ricorda la storia
Ma il sudore e la voglia
Di non smettere mai