Vedi topi dai tappeti
Feti rosicchiati dall'oblio dei tuoi segreti
I miei pineti morti mi ricordano i tramonti soffocati in cui sedevi e ti deturpavi i polsi
Ho visto Dio strisciava sulle pareti ribaltava gli occhi indicava fossi
Violentava i sogni bloccando i miei organi rendendoli vuoti
La mia faccia è scavata
Un ragno logora il petto dal setto disperdo materia avariata
Mi apro le braccia
Solo per noia e vedere quel sangue che cola e colora la stanza
L'odore si alza permea pareti e vestaglie
La brina dalle finestra ingrigiva la valle
Sopiva le calle in dei vortici gelidi
Ho perso il lume il tuo corpo riverso nel fiume
Uno scarso barlume riemerso ci verso una Splügen
Non so più che fare traverso le nuche
Il cervello desume scaverò buche già penso
Accenderò rami di incenso nuotando attraverso il pattume
Il lamento è una fune che ho stretto alla fine
Ho valori nella norma ma sto fuori forma il fatto che non dorma e assorba l'ombra mi sconforta
Ti accoltello nella doccia vestito da donna come Norman
La realtà deforma pareti di gomma forma soldati di scorta già appesi alla forca
Dalla nascita trasforma
Sforna una civiltà distorta
Mi osserva dalla sponda del letto sonda l'aspetto Aspetta che assorba l'effetto nell'ombra
In forma di rispetto
Asporta l'aorta il sangue spurga sgorga dal petto
Asseconda l'adepto non penso m'accolga al cospetto
Rigetto tutto quanto
Il mio aspetto è macchiato di pallido sperma
Traumi profondi da psicoplasmia e rancori reconditi
Covate d'odio e bambini deformi
Il Linfosarcoma si è esteso ha rappreso ogni organo
Un coma profondo all'encefalo proietta il mio corpo in quel nero profetico
Il cielo fa eco ad un feto abortito nel liquido ascetico dal collo uterino fino al lobo magnetico
La forma dell'odio è un bambino malato privo di ombelico
Scrivo i miei versi depressi col buio rinchiuso nella cella frigo
Ricordo le gelide lame nelle notti fredde
Il rumore di scarpe sulle foglie secche
Le pozze di sangue
Le mie cervella coperte dal piscio