Ludovica continuava a perdere lezioni
Non si svegliava ed arrivava tardi all'università
Lavorava all'ARCI di quartiere e certe sere
Quanta musica ascoltava, quanta vita che vedeva
Giulio invece era rinchiuso dentro il suo computer
Amava i giochi porno e manga, era un esperto di sociopatia
Sua madre non capiva
Suo padre non sapeva
Li aveva abbandonati già un ventennio prima
Lei non ci credeva più
E beveva, beveva un'altra tequila
Non ci sperava più
E fumava, fumava finché non crollava
Lei non ci credeva più
E restarono ammollo a guardare la luna
Che non tramonta, che non tramonta più
Ludovica continuava a mettere su chili
Non si guardava più allo specchio
Neanche si toccava più
E cominciò ad avere una brutta sensazione
Quando finì per vomitare addosso ad un corriere
Giulio invece prese coraggio e cominciò ad uscire
Riuscì a portarsi a letto tre straniere obese dell'Erasmus park
E si meravigliava dell'utilità del suo virtuale
E di guardare mille serie nella lingua madre
Lei non ci credeva più
E beveva, beveva un'altra tequila
Non ci sperava più
E fumava, fumava finché non crollava
Lei non ci credeva più
E restarono ammollo a guardare la luna
Che non tramonta, che non tramonta
Ludovica non voltarti, non ti vergognare
Tra le viole in via Bologna c'è il tuo spacciatore
Andiamo a prenderci un panino da Leo il giardiniere
Ti porto a prendere per culo i turisti in riva a mare
Ludovica, tanto Giulio si comincerà presto a fare
Ludovica non voltarti, non ti vergognare
Per quei due o tre soldi dati alla zingara in centrale
Ludovica non voltarti, non ti vergognare
Per quei due o tre soldi dati alla zingara in centrale