Sentivo di dovere, dover farcela
Il potere, non è una cosa a cui aspiravo
Nutrivo il dolore con un passerà, ma passerà?! La
Negatività mi fa da cavo
Ho i margini che scoloriscono, la luce spenta
Al polso una benda, chiedi come sto, come vuoi che mi senta
I sogni fuori dal cassetto, stesi per terra
Verrà un giorno meno amaro, ed ormai, sfioro i trenta
E ce ne ho messi, di sacrifici e lacrime in sta vita orrenda
Lutti, medicine, rinunce, che mi spaventa? Non
La morte: lo chiedo ogni notte, che mi prenda, poiché
Anche un sorriso, può costare caro o fare ammenda
Che mi sentano, urlare non m'importa nada
Non mi fermano: poi quello schianto mi ha fermata
Non conto più i mesi, conto le ore da quella strada
Mi avvicino, aspettami, ma poi mi sono allontanata perché
Non è la malastrada a non dar scelta, smettila
Ho il cervello putrefatto dai problemi
Fratè i problemi veri, quando hai una scelta prendila
Ci stai pensando troppo, accendila: Fanculo
Sistemi e schemi
Sentivo di dovere, dover farcela
Il potere!? Non è una cosa a cui aspiravo
Nutrivo il dolore con un passerà, ma passerà?! La
Negatività mi fa da cavo
Mi ripeto non cado, che
In un modo o nell'altro me la cavo
Ma ogni volta vago, raramente mi ritrovo
In uno sguardo vacuo, in un racconto opaco, poiché
La lucidità un po' la cercavo
Niente di nuovo
Se ogni contorno definisce il vuoto
Il confine rimane sottile
Quello che dico è profondo
Mentre tu ancora cercavi lo stile
Rappo e per stenderle non chiedo piste, dammi
Le cartine (io già appaio ostile) e
Già a domarmi fatico
Ho i pensieri ordinati, disposti in sei file
L'ignoto è contornabile, il contorno confinabile
E nei confini solo la memoria
La storia che si ripete sfinita è
Più labile e priva di gloria
Appare instabile, perde equilibrio, chi
Perde non trova vittoria
Dicono che
La voglia passa
E che un po' ti consuma
Che conti l'ansia, a
Quantificare piacere o tortura
E che la soglia si calibra prima
Come misura di cosa si assuma: se
In convinzione di affondar la vita trovassi la cura!? a
Non è paura e nemmeno la fine
Può fare tacere un cuore tormentato
Se guardo indietro credo più nel karma
Non che due anime allaccino al fato
Ed è controprovato
È sottovalutato
Che il riflesso del bene e del male
Non si corrisponda, a noi, in base al passato
Il fiato si allunga, poi, cresce il disprezzo, oh: è
Da tempi ignoti che siam consapevoli che tutto ha un prezzo
Sono anche peggio di ciò che descrivi, ma
Ciò che facciamo è segreto: seggio
Perso ogni mezzo di interlocuzione
In contrapposizione, scrivo un altro pezzo
Sentivo di dovere, dover farcela
Il potere, non è una cosa a cui aspiravo
Nutrivo il dolore con un passerà, ma passerà?! la
Negatività mi fa da cavo
Mi ripeto non cado, che
In un modo o nell'altro me la cavo
Ma ogni volta vago, raramente mi ritrovo
In uno sguardo vacuo, in un racconto opaco, poiché la lucidità un po' la cercavo
Niente di nuovo
Bramo ancora ciò che non ho in mano
Imprescendibilmente: niente di nuovo
No, niente di nuovo
Come se il mio limbo fosse estraneo
A ciò che non sarà spontaneo
Non ti sprovo, ma
Spengo la mente e mi ritrovo