Cerco il senso dell'umano e sai dov'è
Nelle rose
Strette in mano da un mercante sorridente
Trovo il tempo di guardare ai mille se
Delle pose
Di un'umanità distratta e maldicente
E guardo al cielo su
Cercando nelle navi
Una tua lacrima una tua certezza
Ma torno presto giù
Spinto da sassi cavi
Nella miseria di un'incompletezza
Miserere
Un lenzuolo e una coperta sudicie
Vita esposta
Sotto i porticati di una banca vuota
C'è chi ha tanto e chi è già tanto se ora c'è
In tempesta
Sopra il ciglio barcollante di una ruota
Io chiedo a te lassù
Se tutto questo è giusto
Se quel bambino venne per cambiare
Qualcosa che ora tu
Vedi dall'alto posto
Ma non capisco e riesco solo urlare
Miserere
Cinquemila settecento ventitré
Rose sparse
Sopra prati di coralli e posidonia
Vite a galla messe in bilico sui sé
Tele riarse
Dalle sinfonie di bolli e di acrimonia.
E dico a te quaggiù
Che punti un dito al morto
Che quel bambino nacque per giocare
Senza una colpa in più
O di aver fatto un torto
E quando in mare poté solo urlare
Miserere - Miserere - Miserere - Miserere