Ok. Mask on
Cosa siamo? Respiri, sospiri di chi lascia un pianto
Per decidere di andare avanti e ripartire
Chi con le ossa rotte tenta ancora il grande salto
Senza avere neanche un briciolo di pelle da lenire
Giovani ossa arrugginite che in un campo arato da millenni
Non san più piantare semi neri per far crescere pepite
Prima criticate da coglioni eterni
Ed ora degni per noi, popolo dell'avvenire
Tutto è scritto, tutto è fatto o detto?
Ok, allora abbiate pietà di me se ora mi permetto
Barriere invisibili con dei miei simili
Simili a sibili usciti dal retto
Ma non è per ciò che mi tormento
Limiti creati dagli intellettuali
Ritenuti tali per aver citato Nolan
Tra tutti i mali i peggiori. Esseri umani?
Da fuori bimbi a cui battono mani
Ma l'Uomo è degno della sua parola
Tutto resta, come questo
E se c'è una cosa che detesto
E' pensare che ciò che alberga nella testa
Di un singolo uomo non sia comparabile al resto
Ora tento anch'io di mangiarne una fetta
Scrivo versi di fretta per star dietro al flusso
Che sento salire, reflusso dell'odio
Per chi pensa l'arte sia un podio
Ho le visioni e guardo a quel poco che resta di noi
Voglio restar nell'oblio infinito di chi ha sovvertito le menti
Coi nomi di chi ha deciso che il mondo era fatto per noi
Lanciato da solo nel vuoto, per me tutto è un gioco miei cari Eroi
Stanco della solita vita che porta gli occhi a mirare fuori dalla finestra eh...
Nulla che fuori dagli occhi, finestra della mia mente, non abbia già dentro me
Sai che basta solo un verso di quello che sento
Resto solo ma non me ne pento
Fumo e scrivo solo ed io mi basto
Nel teatro magico solo per un pazzo
Metti sia iniziato proprio oggi il mio gioco
E non ci sia più gioco per cui valga la pena
Andando sul fuoco ciò che vedo è poco
Ma sento che ho smesso di curvar la schiena
E nella mia testa un ronzio che dilania
La tempia, lo spirito ed il cuore prega
Che il suono che sento sia solo un miraggio
Del Joker la pena che
Irrompe nella mia quiete
Mi stronca dalla mia bara
Mi smonta la faccia in depre
Sfreggiando con la katana
Tenuta da mani tese
Sottili, ma da puttana
Mi strega con le sue perle
Levate da una sottana
Mi fotte anche la salute
Con questa malattia rara
Tu strega che dal demonio
La morte la vita miete
Ed ora, stronza, è di te che ho sete
Smaltisco la sbronza e da me poi berrete!