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L'ingegnere dentro Video (MV)




Performed By: Sick Rat
Language: Italian
Length: 3:31
Written by: Orlando Ippolito




Sick Rat - L'ingegnere dentro Lyrics




Incontro attriti e divergenze
Apprezzo con accuratezza certe differenze
Misuro la distanza di uno scostamento percependone l'ampiezza
Ora che ho capito quanto vale la valenza di un legame che si spezza
Suono monotonico continuo ma costante
Interseco quello che voglio e mi accontento del restante
Guardo al futuro da un piano inclinato
Potenzialmente sono zero ma la musica mi porta in alto
E mi elevo liberandomi dalle radici che da tempo mi trattengono
Su superfici ruvide e ripide su cui io poi non mi mantengo
Ho tensioni troppo alte e vado fuori fase
Intenzioni un pò malate quando sono su una base
Rude ma pragmatico
Resto enigmatico come un cubo di Rubik
Crudo e cupo come un'opera di Kubrick
Buco il suono ed i suoi muri
Rumori nei neuroni che producono onde d'urto
Che conducono ad errori di deriva
Non mi integro e pretendo di trovare una primitiva alla mia derivata prima

Credo ai numeri e quindi anche all'immaginario
Asintotico rispetto all'asse originario
Sintomatico del fatto che non ho contatti né contratti
Ma progetti dai concetti apparentemente troppo astratti
Mi tuffo in dimensioni vettoriali e stati tensoriali
Mi cullo su pensieri un pò deviati e personali
Resto lucido su questo testo poco ludico
Composizione liquida per quanto rappo fluido
Sintetizzo nelle casse le mie circostanze
Mi sintonizzo su frequenze basse e non ho risonanze
Vivo di rapporti irrazionali frazionati nei ricordi
Domini inammissibili e resto immobile sui bordi
Mi affaccio a superfici adiabatiche puntando a vertici strategici
Gradienti termici mi spingono in vortici frenetici e perciò
Faccio attenzione ai pedici e inizializzo gli indici per cicli iterativi
Malcontenti metrici di tempi critici con esponenti negativi
Grafici periodici simbolici di stati d'animo nocivi

Pressioni insostenibili, tensioni inammissibili
Come tanti altri anch'io convivo coi miei limiti
Ma al microscopio scopro quanto poco siamo simili
Spesso parlo poco e poi sono pignolo
Mi espongo da ignorante, mi muovo nell'ignoto
Manipolo variabili ed ottengo risultati labili ed incalcolabili
Per nulla trascurabili
Mi ritrovo solo ad ogni calcolo e controllo ogni passaggio
Già so che il passo falso è dietro l'angolo
E perciò proseguo dritto dandomi retta
La mia storia è scritta, ma solo quella che ho vissuto è letta
I compromessi mi ossessionano
Come i complessi nella testa quando suonano
Mi affido a Gauss e resto in campana
Le mie pause sono intervalli senza confidenza alcuna
Non basterebbe una cura per colmare ogni mia lacuna
Ho un'influenza cronica come il mare per la luna
La notte crollo in orizzonti scuri e indefiniti
Sono incastrato in trame dai contrasti definiti
Colori vivi e nitidi di amori mai finiti
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Italian

Incontro attriti e divergenze
Apprezzo con accuratezza certe differenze
Misuro la distanza di uno scostamento percependone l'ampiezza
Ora che ho capito quanto vale la valenza di un legame che si spezza
Suono monotonico continuo ma costante
Interseco quello che voglio e mi accontento del restante
Guardo al futuro da un piano inclinato
Potenzialmente sono zero ma la musica mi porta in alto
E mi elevo liberandomi dalle radici che da tempo mi trattengono
Su superfici ruvide e ripide su cui io poi non mi mantengo
Ho tensioni troppo alte e vado fuori fase
Intenzioni un pò malate quando sono su una base
Rude ma pragmatico
Resto enigmatico come un cubo di Rubik
Crudo e cupo come un'opera di Kubrick
Buco il suono ed i suoi muri
Rumori nei neuroni che producono onde d'urto
Che conducono ad errori di deriva
Non mi integro e pretendo di trovare una primitiva alla mia derivata prima

Credo ai numeri e quindi anche all'immaginario
Asintotico rispetto all'asse originario
Sintomatico del fatto che non ho contatti né contratti
Ma progetti dai concetti apparentemente troppo astratti
Mi tuffo in dimensioni vettoriali e stati tensoriali
Mi cullo su pensieri un pò deviati e personali
Resto lucido su questo testo poco ludico
Composizione liquida per quanto rappo fluido
Sintetizzo nelle casse le mie circostanze
Mi sintonizzo su frequenze basse e non ho risonanze
Vivo di rapporti irrazionali frazionati nei ricordi
Domini inammissibili e resto immobile sui bordi
Mi affaccio a superfici adiabatiche puntando a vertici strategici
Gradienti termici mi spingono in vortici frenetici e perciò
Faccio attenzione ai pedici e inizializzo gli indici per cicli iterativi
Malcontenti metrici di tempi critici con esponenti negativi
Grafici periodici simbolici di stati d'animo nocivi

Pressioni insostenibili, tensioni inammissibili
Come tanti altri anch'io convivo coi miei limiti
Ma al microscopio scopro quanto poco siamo simili
Spesso parlo poco e poi sono pignolo
Mi espongo da ignorante, mi muovo nell'ignoto
Manipolo variabili ed ottengo risultati labili ed incalcolabili
Per nulla trascurabili
Mi ritrovo solo ad ogni calcolo e controllo ogni passaggio
Già so che il passo falso è dietro l'angolo
E perciò proseguo dritto dandomi retta
La mia storia è scritta, ma solo quella che ho vissuto è letta
I compromessi mi ossessionano
Come i complessi nella testa quando suonano
Mi affido a Gauss e resto in campana
Le mie pause sono intervalli senza confidenza alcuna
Non basterebbe una cura per colmare ogni mia lacuna
Ho un'influenza cronica come il mare per la luna
La notte crollo in orizzonti scuri e indefiniti
Sono incastrato in trame dai contrasti definiti
Colori vivi e nitidi di amori mai finiti
[ Correct these Lyrics ]
Writer: Orlando Ippolito
Copyright: Lyrics © O/B/O DistroKid

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