sono un cellulare
un po' invecchiato
chiuso in un cassetto
solo con lo schermo un po' graffiato
e il caricatore rotto
mi hanno spento,
non ho campo
qui ne paradiso dei vecchi cellulari.
mi ricordo quando funzionavo,
le telefonate, gli sms che ho inviato.
fino a quando non è uscito quel modello accessoriato e dalla mia carta sim qualcuno mi ha staccato.
e mi manca tanto quel tuo nome nella rubrica, e mi fa compagnia la mia tastiera sbiadita.
con queste ultime due tacche di vita io provo a mandarti un segnale,
anche se qui prendo male
stavo bene quando ti infilavi dentro la mia pancia calda come il suono di una voce e della sua guancia.
sempre indivisibili eravamo:
cellulare e carta sim uniti in matrimonio.
e mi manca tanto quel tuo nome nella rubrica, e mi fa compagnia la mia tastiera sbiadita.
con queste ultime due tacche di vita io provo a mandarti un segnale, anche se qui prendo male.
all'improvviso mi sento afferrare.
è il mio perdone, mi vuole aggiustare.
nell' ospedele i telefoni come; me pochi minuti e tornerò a vivere.
e lampeggia innamorato il tuo nome in rubrica
solo se stiamo insieme diamo un senso alla vita.
e con tutte le mie tacche di batteria io vibrerò di emozione e suonerò di emozione.