Senza di te non so stare: una dipendenza che non fa male
Errare fa di me un umano, ma non per questo meno raro
Se m'interno nel mio regno animale e riesco a rendermi speciale
Corpo di buona sostanza, raro, assunto che dipendere è umano
Punto al capo della banda, sarà un colpo grosso
Miro al cuore del tumore, sarà un colpo secco
Miro il centro della banca, verrà giù il tetto
Punto il creatore di st'orrore, verrà su dal pozzo
Butto tutto a terra, si distruggano le case
Crollino i palazzi e non tornino più i conti e le rate
Si perdano tra le pagine dell'agenda che appuntate
S'annullino appuntamenti e progetti. La fretta invase
Le teste vostre da infestare la festa ch'era in Terra
Si rinnovino le danze: il salice pianse, ma ora è Primaverrà
Perciò siate leoni e tali fauci e fiori d'annaffiare abbiate premurrà
La cura è venuta, scesa all'anima che entusiasta la tratterrà
V'è spazio per una base, v'è spazio per l'amore
La morale nuova nascerà a suo tempo, così si vuole
La vecchia muore e lascia ma è dolce la cremazione
La culla ancor vuota di glassa, potrà così averla a colazione
La bimba in fasce ha i colori chiari
Il destino scurirà le sfumature ma in vita crescerà lei pittrice
Si pasce, avvolta fra le braccia dei genitori, speranza che presto impari
A dipingere bene su di sé, dunque diverrà lei genitrice