Una volta una vecchina seminò il miglio in una cassettina. Il miglio germogliò e quasi fino al cielo si innalzò: arrivava alla spalla di un ranocchio al topolino arrivava al ginocchio. La vecchina, disperata, gridava: "Sono debole, malata, la falce non ce l'ho: il mio bel miglio, come lo mieterò?". La sentì un suo vicino, un bravo contadino, e le disse: "Comare, non vi state a lamentare, penserò io alla mietitura". Alla vecchina passò la paura, passò anche la debolezza, e per far festa al gentile vicino decise di offrirgli un pranzettino. Un bel piatto di carne affumicata, condita con l'uva passa. Trovò una bella pulce grassa, salì sul tetto e l'appesa al camino perché si affumicasse per benino. Ma sul più bello sdrucciolò, giù per la cappa precipitò, dentro una pentola finì, e quando arrivò l'invitato non trovò più la vecchia, ma lo stufato.