Interferenza statica che poi passa a dinamica
Indifferenza medica per chi non se lo merita
Parlo con in mano quei quattro quattrini
Li prendo poi li peso, pargono millini
Pensa quanto sono stupido
Recito canovacci in aramaico
Precipito, non tacci come tizio e caio
Cavalco cavallo di stracci che venne scartato
Il ronzino più piccolo sarà il mio baluardo
Mio fiero compagno
Voglia pari a zero
Io penserò a scrivere
Dipingere pagine bianche in parole libere
In riga, in colonna, diagonali, fuori asse
Nascerà qualcosa al di fuori di esse
Una melodia elettronica
Una malattia cronica
Incurabile al fine di stare bene con me stesso
Ti pare colpa mia se c'è un'anomalia
E i bambini sapevano leggere
Non come adesso
Te lo dico in faccia, sono schietto faccio spesso
Sbatto la faccia dov'è scritto "negato accesso"
Sei solo impasticcato, un microbo complesso
Esala la tua ultima stronzata
Mentre annoto il tuo decesso
Come dici?
Non sento
Da dietro lo schermo
Ciò che digiti, digiti e digiti sulla tastiera
Perché non vuoi vedermi?
Perché non vuoi parlarmi?
Ti sputo in faccia verità
A schiaffi rossi fino a sera
E mentre i genitori bevono il loro Chianti
Io zitto, lavoro con le mani, senza guanti